
I NOSTRI INVISIBILI, FONDAMENTALI COINQUILINI
a cura del: Dott. Giuseppe Baviera Pediatra. Allergologo, Broncopneumologo Studio Medico Pediatrico - Via Collatina 91 -Roma www.docvadis.it/giuseppe.baviera L’apparato digerente è praticamente un lungo tubo che inizia con la bocca e finisce con l’ano per una lunghezza totale di circa 12 metri. il suo interno è colonizzato da una complessa comunità di microbi detta microbiota, circa 100.000 miliardi di batteri, la cui concentrazione cresce da circa 100 microbi per grammo nello stomaco a circa 1.000.000.000.000 nel colon e rappresentano circa 2Kg del nostro peso corporeo. Il numero di batteri è quindi superiore di 10 volte quello delle cellule umane; si potrebbe dire che noi siamo umani solo al 10%! Addirittura l’insieme del genoma microbico (microbioma) contiene 100 volte più geni del genoma umano e interferisce con esso. Questi microbi si sono coevoluti con noi nel corso di centinaia di migliaia di anni e sono strettamente legati a diversi aspetti del benessere umano. Essi infatti provvedono a molte funzioni essenziali per il nostro organismo quali la digestione e la fermentazione dei polisaccaridi non digeribili (es. fibre solubili presenti in mela, legumi, avena...), delle proteine, la sintesi di vitamine, la modificazione dei sali biliari, la difesa contro agenti microbici invasivi e soprattutto la stimolazione del sistema immunitario che è presente con l’80% delle sue cellule lungo tutto il tratto digerente. Le specie microbiche presenti sono circa 400 e sono pressochè tutte non coltivabili al di fuori dell’intestino dove trovano il loro habitat ideale di crescita e sviluppo. Solo con le moderne tecniche molecolari si sono potuti svelare i misteri di questo mondo che si sta rivelando sempre più misterioso e affascinante e da cui dipende, in maniera finora impensabile, la nostra salute sia fisica che mentale e la nostra longevità. La loro simbiosi con l’uomo inizia già al momento della nascita tanto che in un suo articolo G. W. Tanock si esprime dicendo che “se i microbi fossero capaci di emozioni, farebbero festa ogni volta che un bambino nasce. Alla nascita un nuovo ospite potenziale emerge dall’ambiente protetto dell’utero fornendo superfici incontaminate, cavità del corpo e siti potenziali per la colonizzazione microbica”. In realtà si è visto che già in utero sono presenti nel liquido amniotico e nella placenta microbi capaci e necessari per stimolare il sistema neonatale in via di sviluppo; una sorta di “preallarme” all’incontro con l’ambiente estremamente contaminato della vita extrauterina. Questo crosstalk tra microbi e sistema immunitario inizia quindi da subito ed è estremamente importante per la nostra sopravvivenza. Topi fatti nascere in un ambiente germ-free ovvero assolutamente sterile, presentano a livello intestinale villi più lunghi, mucosa più sottile, minore vascolarizzazione, minore attività degli enzimi digestivi, aumento del transito intestinale e soprattutto un minor sviluppo del sistema linfatico intestinale che conduce rapidamente a morte i topi. E’ per favorire questo immediato incontro tra microbi e neonato che nel corso dell’evoluzione madre natura ha posto la vagina a pochi centimetri dall’ano in modo che il neonato venga immediatamente contaminato dai microbi presenti nelle feci della madre, espulse con lo sforzo del parto, che si presume avvenisse in posizione accovacciata come ancora avviene tra i popoli primitivi dell’Amazzonia. Diversi sono i fattori che determinano il tipo di microbi presenti nell’intestino e la loro percentuale relativa. Ad oggi essi vengono raggruppati in quattro Phyla (una sorta di capostipiti): Firmicutes, Bacterioidetes, Proteobacteria, Actinobacteria e la loro variabilità dipende dall’età del soggetto, dal suo peso, dal tipo di alimentazione, dalla zona geografica in cui si vive, dalla razza. Per esempio già la placenta ospita un microbiota simile a quello presente nella bocca e sulle tonsille della madre; i bambini nati da parto spontaneo hanno un microbiota molto simile a quello vaginale mentre quelli nati da parto cesareo hanno un microbiota simile a quello della cute materna o addirittura a quello presente nella sala operatoria con effetti ben diversi sullo sviluppo del sistema immunitario neonatale e tale alterazione persiste per oltre sei mesi dopo il parto. La stessa modalità di nascita determina notevoli differenze nella composizione della flora microbica intestinale del neonato con conseguenze sulla salute anche a distanza di molto tempo. Si è visto per es. che i nati da taglio cesareo hanno più probabilità di diventare allergici o di diventare obesi e con maggior frequenza se la loro madre era allergica o obesa. Tale condizione può essere prevista esaminando il microbiota dei neonati già nella prima settimana di vita, infatti i neonati che diventeranno allergici hanno meno bifidobatteri e più clostridi rispetto ai non atopici. Anche l’allattamento al seno o di formula determina delle differenze sostanziali. Già il latte materno di per se è fonte di microbi “buoni” che passano direttamente con il latte dal seno nell’intestino del neonato, inoltre la presenza di piccole molecole di zuccheri denominate GOS e FOS inducono un ulteriore sviluppo di una flora batterica salutare per il nostro organismo. I batteri predominanti in bambini allattati al seno sono infatti soprattutto lactobacilli e bifidobacteri (i microbi “buoni” utili alla nostra salute, quelli che si trovano ad es. nello yogurt) capaci di stimolare e rafforzare il nostro sistema immuntario. Le feci di bambini allattati con latte di formula contengono invece una grande varietà di generi con prevalenza di Enterobacteriaceae, Streptococcus, Bacteroides, e Clostridia, tutti batteri non utili al nostro benessere e a quello del nostro sistema immunitario. Una volta iniziato lo svezzamento, con l’introduzione di alimenti diversi dal latte, il profilo del microbiota di un bambino allattato al seno vira verso quello di un bambino allattato con formula, con un incremento significativo in Enterococchi ed Enterobacteriacee e la comparsa di Bacteroides, Clostridia, e altri Streptococchi. Tra il primo e il secondo anno di vita le differenze tra bambini allattati al seno o con formula scompaiono e il profilo microbico diventa simile a quello adulto per composizione e conta microbica. Ma ormai il sistema immunitario è divenuto “adulto” e i giochi immunitari e metabolici sono fatti! Si è quello che si è mangiato, come si è nati e come si è vissuto i primi 2-3 anni. Immagini da: Renz H, Holt PG, Inouye M, Logan AC, Prescott SL, Sly PD. An exposome perspective: Early-life events and immune development in a changing world. JAllergy Clin Immunol. 2017 Jul;140(1):24-40. doi: 10.1016/j.jaci.2017.05.015. http://www.ostetrichebrescia.it/il-neonato/il-microbioma-intestinale-infantile.html |